ROSSO CINABRO.
I NUOVI CARRADORI
Le fimmini Ammìa sono creazioni uniche, così come le mani sapienti di chi le realizza.
Vogliamo presentarvi i talentuosi artefici delle nostre amate eroine ,coloro che danno un volto e una identità ai nostri accessori attraverso meravigliose decorazioni, tipiche della tradizione siciliana.

STORIE DI CARRETTIERI
Chi dipinge il mondo Ammìa?
La Bottega Cinabro è un luogo fermo nel tempo e pieno di fascino.
Ci accoglie Damiano Rotella, giovane pittore che insieme al socio Biagio Castilletti realizza decorazioni tradizionali nel cuore di Ragusa Ibla, parte più antica del centro storico della città.
Visitare il loro laboratorio è un viaggio sinestetico tra colori, forme e odori. Ci muoviamo scivolando tra carretti e ruote, ma anche ceramiche e tavole.
Allegorie sorridenti accolgono i tanti visitatori. Geometrie e strumenti preziosi incuriosiscono ricordando il valore dei mestieri antichi. La bottega Cinabro si fa portavoce di una maestria da diffondere e svelare, perché unica nel suo genere.

UNA TRADIZIONE COLOR ROSSO CINABRO
Il rosso cinabro è un punto di colore particolarmente utilizzato nella tradizione pittorica siciliana.
Uno degli elementi caratterizzanti di quest’arte consiste infatti nella scelta e realizzazione dei colori. Brillanti, accesi e dalle mille sfumature sono il frutto di un minuzioso e antico lavoro.

Grazie ad un impasto di acqua e pigmenti si arriva ad un fluido splendente, pronto per essere steso sulle superfici.
La vivacità della scelta cromatica è un tratto ricorrente dei carretti siciliani. I suoi scenari sono spesso bucolici e dal taglio barocco, con figure dai tipici abiti del tempo, in un mix di folclore e sfumature.
COLLABORAZIONI
Sono molte le collaborazioni con brand e nomi noti che rendono la bottega Cinabro e le loro creazioni, fiore all’occhiello del territorio artistico e culturale siciliano.
Quella con Ammìa per esempio è nata da una simpatica coincidenza che si è trasformata in un sodalizio prezioso.
Come nasce un carradore? La mano dietro le nostre eroine
Damiano, come e quando nasce la Bottega Cinabro?

In questo senso, la bottega Cinabro nasce nel 2015, quando io e Biagio decidemmo di portare il nostro mestiere fra il barocco di Ragusa Ibla. Qui, grazie alla sensibilità della Baronessa Arezzo di Donnafugata e della sua famiglia, abbiamo ottenuto le chiavi degli storici bassi del loro palazzo, un luogo nato come carretteria in cui hanno lavorato generazioni di artigiani, e dove oggi proseguiamo il nostro mestiere, divulgandolo a chiunque entri nella nostra bottega.
In che modo si articola la collaborazione con Biagio Castilletti, suo socio in Cinabro Carrettieri?
Io e Biagio siamo due colori complementari: lui possiede quello che manca a me, io possiedo quello che manca a lui. Ci completiamo a vicenda.
Ci siamo conosciuti nella bottega del vecchio maestro Domenico Di Mauro, dove lavoravo come garzone.
Nel 2012 abbiamo iniziato a collaborare e l’anno dopo abbiamo unito le nostre botteghe. Oggi la nostra firma congiunta ha raggiunto una discreta reputazione, poiché i prodotti in cui mettiamo mano entrambi possiedono quell’equilibrio che li rendono “completi”.
A quale corrente si riconduce la pittura tradizionale delle decorazioni siciliane?
Si tratta di un’arte pop, piena di simboli scaramantici e religiosi. Anticamente l’artista del carretto spesso non era un uomo colto, era un uomo la cui sensibilità lo portava a ricercare l’estetica nella quotidianità dell’epoca.
Da dove trae ispirazione?
Nelle nostre zone (tutto il Val di Noto) trae a piene mani dal tipico tardo barocco siciliano: cartocci, mascheroni, l’horror vacui che porta la tipica ricchezza di decorazione.
Ma l’arte siciliana in fondo è frutto di tutte le stratificazioni culturali sedimentate nell’isola nel corso degli anni, dunque è facile trovare elementi greci, spagnoli, arabi e francesi, come i classici paladini di Francia rappresentati nell’Opera dei pupi siciliani.
Ha mai trovato un alter ego in cui identificarsi tra i personaggi dell’Opera dei pupi o della tradizione pittorica siciliana?
Senza ombra di dubbio il mio personaggio preferito è Rinaldo, il mio paladino preferito: coraggioso, carismatico, ribelle, baffo riccio e chioma fluente.
Quando talvolta qualche avventore mi paragona a lui per alcune somiglianze estetiche mi sento appagato!

Come nasce la collaborazione con Ammìa?
Un giorno Biagio era andato a prendermi un regalo di compleanno proprio nel negozio di Cinzia: un braccialetto con la Trinacria che conservo ancora gelosamente. A quel tempo Biagio le parlò del nostro mestiere, ed ella, con la sua mente profetica, intravide qualcosa.
Poco dopo venne a trovarci in bottega e in un attimo cucì un patchwork perfetto fra la nostra tradizione e la sua modernità: insieme abbiamo reso alla moda un’arte che viene dal passato.
C’è un personaggio o un motivo decorativo realizzato per il brand Ammìa a cui è più affezionato e perchè?
Ogni soggetto è un po’ come una figlia per me, dalla principessa Angelica – per realizzarla mi sono mi sono ispirato alle eleganti fattezze di Audrey Hepburn – fino alla passionale Mora, alla folcloristica Trinacria e la materna Donna di coppe.
La mia preferita rimane però Bradamante. Amo i paladini, e in particolar modo questa eroina che con coraggio affronta ogni periglio per ritrovare il suo amato.
E poi è la sorella del mio Rinaldo!
Progetti per il futuro?
Abbiamo un grosso progetto da realizzare nell’immediato futuro: apriremo una serie di botteghe artigianali nel palazzo dell’Antico Mercato ad Ibla. Sarà un luogo tradizionale allestito all’antica, uno scorcio di Sicilia di un tempo, una porta che conduce nel passato.
Sarà un luogo di aggregazione dove bere del vino genuino, un luogo culturale dove imparare gli antichi mestieri artigianali, un luogo artistico in cui salvaguardare la bellezza e l’arte che elevano l’animo di ogni essere umano.

Dietro le loro mani si cela un’arte antica.
I carradori sono preziosi personaggi, perché custodi di un tesoro infinito… la tradizione.