“Il carretto siciliano non esiste più”, questo è il pensiero comune riguardo il simbolo per eccellenza dell’arte siciliana, considerato ormai un vecchio ricordo dimenticato…Ma ciò che è dimenticato non necessariamente significa che non esista più.
Ragusa Ibla, marzo del 2017. Per le vie del borgo antico Cinzia Franzò si ritrova nella bottega “Cinabro Carrettieri” dei maestri Biagio Castilletti e Damiano Rotella, pittori dei carretti siciliani e depositari di un’arte quasi in via d’estinzione.
Nella bottega sembra che il tempo si sia arrestato. I maestri raccontano storie cavalleresche, scene leggendarie e attimi di vita quotidiana di una Sicilia senza tempo, usando come strumento il colore puro, rovente e sfacciato.
Il Carretto, simbolo per eccellenza della cultura siciliana, è praticamente un libro di avventure epiche itinerante. Da qui nasce un’idea. Si dice che chi viene in Sicilia pianga due volte, quando arriva e quando se ne va, allora perché non trovare un modo per portare sempre con sé un po’ della sua bellezza?
È così che Cinzia ha avuto l’idea di raccontare una parte di storia
della Sicilia attraverso una linea di accessori dallo stile inconfondibile.
Cinzia, che si è sempre occupata di gioielli e ha sviluppato una profonda conoscenza del mondo delle donne, ha deciso di dar un nuovo lustro all’arte di cui i carretti sono espressione, reinterpretandola in una chiave moderna più vicina alle donne, ma senza snaturarne l’essenza. E quali migliori protagoniste poteva scegliere per la sua linea se non le figure femminili dell’Orlando Furioso, Angelica e Bradamante, o la Trinacria o la Mora?
Ognuna emblema di un diverso modo di vivere la femminilità, ma tutte accomunate da una straordinaria forza che le rende speciali.
Ed ecco che nasce “Ammìa – Sicily on me”, con la prima capsule collection “Fimmina” di borse e accessori. scopri di più su: https://ammia.it/